Un giorno, dopo che un amico comune gli aveva passato il numero, mi telefona questo tizio. Mi dice: “Ciao, chiamo da Campegine, volevo farti i complimenti perché “Star” è un brano pazzesco!”. Così, nel tardo pomeriggio di tre anni e mezzo fa (circa), ho conosciuto il cantautore emiliano Marco Sforza. Ci siamo annusati per qualche mese, a distanza. Ci siamo ascoltati vicendevolmente su CD e al telefono. …e alla fine, ci siamo incontrati. Non ci siamo trovati per un caffè, no, abbiamo saltato i “preliminari” e siamo partiti subito per andare a suonare per strada al Montecchio Unplugged, insieme ad altri due amici musici. Mai visti io e Marco, parlato poco, qualche annetto di differenza (anche se lui ne dimostra di più), ma con una passione e un amico in comune (Dario, che avrebbe suonato per strada con noi). Poteva bastare. Abbracci fraterni come se non ci vedessimo da una vita (e in effetti era così), un bicchiere di Lambrusco, i tortelli di mamma Luana e mezz’ora di prove, a tavola, dopo il caffè. Ok, eravamo pronti. Una scaletta improvvisata e le macchine cariche di strumenti. Quando abbiamo cominciato con le prime note di “Mo’ Better Blues” di Bill Lee, sapevo già che non sarebbe finita lì e che quella non sarebbe stata semplicemente la prima canzone in scaletta. Oggi, dopo molti concerti insieme, dopo altre mille telefonate, weekend trascorsi insieme a suonare e a confrontarci, dopo parecchie ore di studio di registrazione, dopo tanti amari e molte stecche di cioccolato… oggi, dopo quasi 4 anni, quella canzone, dopo essere passata anche in TV su Raiuno, è ancora la prima della scaletta. E’ una lista diversa questa, è quella di un disco, il nostro disco. Mo’Better Blues / To the Top racchiude quello che sono Marco e Dado, le nostre anime “black” e l’attitudine del cantautore, l’amore per il “jazzy” e per la musica che abbiamo ascoltato (e che quotidianamente ci ispira). E’ una canzone sulla vita, mezza in italiano e mezza in inglese, con una faccia triste e l’altra carica di positività e speranza. Mo’ Better è la storia di una scala che sale ed ognuno la sale a modo suo, immaginando un mondo migliore in cima o semplicemente imprecando per la fatica di ogni scalino. Mo’ Better siamo tutti noi. Ed è solo la prima traccia.
Ora vi lascio all’ascolto di “Suonare: Bargioni/Sforza”, ci vediamo là in cima.
Dado
https://play.spotify.com/album/1Az3DsWZMJJLM3M6QVYryG